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venerdì 24 febbraio 2017

ECM obbligatoria: ai radar del Ministero non si sfugge




ECM obbligatoria: ai radar del Ministero non si sfugge




In tema di Ecm sempre più serrati i controlli del Ministero della Sanità. L’obbligo formativo per tutti i medici è già previsto dalla legge, ma ora i controlli del dicastero per la Salute sono diventati più stringenti.
E l’assoluta novità dell’utilizzo delle banche dati ha prodotto i primi drastici provvedimenti per chi non aveva maturato i crediti previsti. A farne le spese ora sono stati migliaia di medici competenti, depennati con una netta sforbiciata che ha fatto scattare l’allarme per tutti gli operatori sanitari.

Mai come ora, dunque, i radar del Ministero sono in funzione. La conferma arriva direttamente dal Ministero della Salute, particolarmente attento al rispetto delle norme sulla formazione, nonostante - proprio in questi giorni - gli uffici abbiano come priorità la risoluzione della vicenda dei medici competenti. A questi ultimi, oltre ad essere stato concesso un anno in più (rispetto il triennio 2011-2013) per maturare i crediti, è stata concessa da gennaio ad oggi la possibilità di comunicare ufficialmente il loro aggiornamento. Degli 11mila medici in lista, solo 4,6 mila lo hanno fatto entro marzo ed altri 2,5 mila nelle ultime settimane. Un afflusso che ha mandato in tilt i terminali ministeriali, passati ora ad un aggiornamento manuale che da trimestrale è diventato settimanale.

Da Lungotevere Ripa arrivano rassicurazioni, soprattutto rivolte a chi ha maturato i crediti, ma non vede il suo nome nella lista degli "attivi": a breve la situazione sarà sanata. Va sottolineato che all'appello mancano circa 4 mila medici. Ci sono senza dubbio pensionati e defunti, altri avranno anche cambiato lavoro, ma resta una fetta consistente che ad oggi ha perso l'idoneità e solo nelle prossime settimane verrà chiarito se a non essere aggiornati sono i professionisti oppure la banca dati ministeriale.

Anche il Ministro Beatrice Lorenzin sottolinea l'importanza di una formazione continua in Medicina. Queste le sue parole:
"L’attuale periodo storico è caratterizzato da profondi mutamenti demografico-epidemiologici, nonché da una vertiginosa crescita dei costi dei sistemi sanitari, sia per la ricaduta in termini di salute dei cambiamenti in atto, sia perché le tecnologie, la genomica, le opportunità terapeutiche, relative anche alla disponibilità di farmaci sempre più efficaci e personalizzati, sono in continua evoluzione, spostando sempre più in avanti i traguardi della medicina. 
A fronte di questi profondi mutamenti, l’aggiornamento professionale e la formazione continua dei professionisti sanitari, necessità di per sé presente da sempre, anche se normata solo dal 1999, appare sempre più indispensabile. Essa, infatti, riveste un ruolo strategico perché tramite la diffusione di conoscenze e di strumenti condivisi – quali ad esempio l’evidence based medicine (EBM) - consente di unire l’appropriatezza con l’efficacia, l’efficienza e la sicurezza delle cure, coniugando migliori risultati terapeutici con un uso corretto delle risorse messe a disposizione del SSN.
Come si rileva dagli Accordi Stato - Regioni in materia, la formazione continua ha un triplice campo di azione in merito allo sviluppo delle: 
–competenze e conoscenze tecnico professionali individuali nel settore specifico di attività, relativo alla professione o alla disciplina di appartenenza;
–competenze e conoscenze nelle attività e nelle procedure per il miglioramento della qualità e della sicurezza dei processi di cura;
–conoscenze e competenze nelle attività e nelle procedure idonee a promuovere il miglioramento della qualità e sicurezza dei sistemi sanitari.

L’aggiornamento professionale finalizzato, quindi, ad obiettivi connessi con l’esercizio della specifica professione e ad obiettivi di interesse più ampio, entrerà a far parte, secondo quanto previsto negli accordi di settore, del dossier formativo, individuale o di gruppo.
Il dossier formativo è una opportunità per integrare la valorizzazione delle competenze tecnico-specialistiche con le competenze relazionali e gestionali, nella consapevolezza che le competenze di un professionista sanitario sono più ampie di quelle prettamente tecniche e specialistiche ma abbracciano gli ambiti della relazione, tra professionisti e con i pazienti, per il miglioramento dei percorsi di cura, nonché quelli organizzativi per la promozione della qualità e della sicurezza delle cure. Un valido intervento formativo, infatti, ha come finalità lo sviluppo delle competenze del professionista ma al contempo l’evoluzione migliorativa dell’organizzazione dove egli opera."




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